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22/01/06  PERSONAGGI STORICI A RAMACCA





Maria Gravina Cruyllas....... Gabriele D'Annunzio

Richard Wagner .......Giacomo Santagati




Ramacca è stata meta di soggiorno di tanti uomini illustri e viene spontaneo chiedersi: “ quale interesse avevano a sostare in un piccolo paese arroccato su una vallata, inebriato dal profumo di zagara e ‘sorvegliato’ dallo sguardo paterno dell’Etna? ”
Se non si conosce un paese bisogna visitarlo e viverci ed un artista che vi si trovi bene non vorrà far altro che godere il più a lungo possibile dell’ispirazione che vicoli, case e tradizione locali sapranno suscitargli.
Dopo questa premessa, bisogna sapere che nel 1893 Ramacca era un feudo del conte Biagio Gravina e della moglie contessa Blandine Won Bulow, i conti abitavano nell’ex Convento dei Cappuccini di Ramacca, in seguito trasformato dal conte Biagio Gravina in villa Blandine. La contessa Blandine Won Bulow era figlia di Cosima Liszt e del musicista Hans Bùllow, e quindi nipote del grande musicista Franz Liszt. Cosima dopo aver divorziato da Hans Bùllow, sposò Richard Wagner, portando con se la Blandine che crebbe in un ambiente di grandi compositori, ed amò quindi fin da bambina la nobile arte della musica.



Richard Strass nacque a Monaco nel 1864 e si spense a Gramish nel 1949. Aveva ventidue anni quando, fu chiamato da Hans Won Bulow (padre naturale della Blandine) nella direzione dell’orchestra di Meiningen il 1° ottobre del 1885. Il primo aprile de1886 lasciò la direzione dell'Orchestra di Corte di Meiningen, e intraprese il primo viaggio in Italia: visitò Verona, Bologna, Roma, Napoli, Firenze. Fu incantato dall’Italia tanto da scrivere: «Aus Italien» (Dall'ltalia), fantasia sinfonica, «Sei Lieder» (A. F. von Schack), per voce e pianoforte. I viaggi in Italia furono tanti, e nel novembre del 1892 Strauss afflitto da problemi polmonari, dovette trascorrere lontano dalla Germania, in paesi dal clima caldo, un lungo periodo di convalescenza. Soggiornò in Egitto e in Grecia, e sostò per circa due mesi in Sicilia: a Taormina presso l’hotel Timeo, a Catania all’hotel Centrale e poi fu ospite per due settimane a Ramacca, dalla contessa Blandine e dal marito conte Biagio Gravina. Questa ospitalità, voluta dalla Blandine per l’amico Strauss, fu un grande evento per Ramacca e l’ospite illustre ispirato dalla tranquillità della campagna di Ramacca, dalle colline imbiondite dal grano maturo, il 7 giugno del 1893 completò la stesura del secondo atto del «Guntram», utilizzando lo stesso pianoforte della Blandine con cui Wagner compose l’Inno dei Mietitori. Ritornato in Germania il 24 dicembre, completò l'opera e scrisse anche «Musica festiva» per orchestra. Il 10 maggio del 1894 vi fu la prima del «Guntram» al “ Weimar” teatro Granducale di Corte, esattamente un anno dopo il soggiorno a Ramacca.
Il soggiorno ramacchese fu importante per Strauss: infatti, in una sua lettera alla madre datata 29 maggio 1893, si legge che era entusiasta dal paesaggio e dell’ottima ospitalità avuta dal Conte Biagio e dalla moglie Contessa Blandine, e di aver provato ad andare per la prima volta a cavallo.

*)“Strauss era un buon amico della contessa ramacchese. Aveva per lei una speciale venerazione poiché suo padre Hans Won Bulow, celebre compositore d'orchestra, nell'anno 1885 gli aveva aperto gli sconfinati orizzonti dell'espressione romantica musicale, immettendolo, come scriveva Luigi Rossi nella sua biografia "Viviamo la musica", pag. 189, Ediz. Carrara, nel grande poema sinfonico del linguaggio naturale. La contessa Blandine conosce¬va Strauss ed essendo una sua grandissima ammiratrice, quando questi nella sua città natale: "Bajreuth" aveva fatto tap¬pa fondamentale della sua progressiva ascesa artistica e della sua popolarità di direttore d'orchestra. “

*) Dal libro di Giuseppe Tornello “Uomini illustri a Ramacca”







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Lettera di Strauss alla madre
(tradotta in italiano dal tedesco)


Alla madre


Ramacca ( presso Catania ), li 29 maggio 1893


Cara madre!

Scrivo solo per oggi. Grazie alla bontà della contessa e alla gentilezza del conte sto sempre meravigliosamente: il paesaggio e l’aria sono eccellenti, la vita nell’antico e piccolo convento è molto idillica e la compagnia stimolante.

Faccio molta musica: la contessa mi rende felice dicendo di trovare il mio “ Guntram “ molto bello. Allora, rimarrò qui fino a martedì 6 giugno, e poi andrò direttamente a Firenze dove spero di trovare molte notizie da parte Vostra, così come tutta la cronaca del vasaio.

L’altro ieri ho fatto insieme alla compagnia una cavalcata in campagna su un vero cavallo. Non sono caduto. Il galoppo era accettabile, ma al trotto, qui si sono fatti vivi gli spiriti! Il cavallo però era docile come un agnello, e così l’avvenimento, che verrà ripetuto domani, mi ha divertito molto. Il prossimo inverno però voglio imparare ad andare a cavallo veramente! Spero che Voi stiate bene. Tutta questa singolare vita di campagna in così buona compagnia mi si addice moltissimo; e intanto, piano piano, porto a termine il mio secondo atto!

Tantissimi saluti!


Il Vostro lietissimo Richard
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Dal libro di Giuseppe Tornello “Uomini illustri a Ramacca”



GIOVANNI TORNELLO
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