ASSOCIAZIONE PER LA DIFFUSIONE DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
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10/01/06  FONDATORE AKSAICULTURA



*************

Sono nato a Ramacca (CT), ci siamo trasferiti a Lodi (MI) con la famiglia nel 1963. Diplomato presso l'I.T.I.S. A. Volta di Lodi.

Impiegato presso la compagnia petrolifera Eni s.p.a. dal 23 giugno del 1975. In questi anni ho avuto, grazie a questa Societa, la possibilita di lavorare all'estero conoscendo diverse culture e lingue. Ultimamente una serie di circostanze positive hanno fatto si che sia riuscito a fondare una scuola per la divulgazione della lingua italiana, battezzata AKSAICULTURA. Prende il nome dalla cittadina di Aksai in Kazakhstan, presso il Karachaganak Petroleum Operating B.V. (KPO) di cui l'Eni S.p.A. è socio, dove sono stato a lavorare il periodo che da Luglio 2000 a Dicembre 2003.

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Grazie all'influenza di mio fratello Marcello, riesco di tanto in tanto ad imbrattare le tele.

Dipinti***Lettera a: Uralsk Boarding School, Kazakhstan


CV.pdf

PERGAMENA RICERCA ARALDICACHIARENZA
I cenni storici riportati sono rinvenuti attraverso una minuziosa indagine storico-araldica condotta nelle biblioteche nazionali. La presente ricerca non garantisce tuttavia legami di parentela tra cognomi omonimi, poiché solamente un'indagine anagrafica-genealogica può appurare gli stessi. Bensì essa è volta a fornire informazioni storiche e cronologiche circa il cognome, riferito nella fattispecie alla prima famiglia di cui si hanno notizie.


Il mio amico Mario Spik


****************LUOGHI E AMICI NEL MONDO***************

Norvegia, Stavanger 1979-1981.
Philips Petroleum Company




Inghilterra, 1980.
Yeovil, Somerset, sud ovest di Londra, Camelot Language School.




Beijing-China,01.03.1998
Un Paese lontano, culla di una civiltà antichissima, un popolo dallo spirito multiforme che ha trovato coesione in quella meravigliosa invenzione che è la scrittura ideografica, che ha dimostrato determinazione e forza realizzando grandiose opere e che è dotato di un variegato patrimonio culturale, di pensiero e di scienze.



Nigeria, Portharcourt 1981 & 1995.
Il fatto di non avere mai viaggiato è una malattia,(Proverbio nigeriano).



NYOKURU STUDENTS
PARENTS DAY CELEBRATION.
" On the 30th Dec. 1995 at Nyokuru Town (OGONI).
Rivers State of Nigeria.
John Neemene


Congo, Point Noire
I miei due mesi di soggiorno trascorrono velocemente. Mentre dall'aereo che mi riporta a casa riammiro l'incantevole panorama, mi viene spontaneo esprimere un altro caloroso ciao a tutti gli amici congolesi. In particolare al nostro collega King, figlio di un Re conosciutissimo in tutto il Paese che mi ha fatto apprezzare l'ospitalità della sua gente.




Scozia, Aberdeen, 1999.




Libia, Tripoli 1977 / 1994




Kazakhstan, Aksai, 07.2000-12.2003
L'inizio dell'avventura ad Aksai.
Ho viaggiato molto e visto tanti posti, è arrivata poi la volta del Kazakhstan. Sono giunto qui con la qualifica di Material Maintenance: piazzali immensi e tanta gente, molti capannoni e parchi-tubi, carri- ponti, autocarri, articolati, autobotti e persino una ferrovia. Un via vai da lasciar gli occhi abbagliati dai mille riflessi , come fanno i cristalli sotto il sole: tale era l'effetto cromatico su quelle lamiere in movimento. I capannoni alti, altissimi,con innumerevoli vasconi di griglia metallica, nelle campate degli scaffali ,e io piccolo, apparivo sempre più piccolo in quell'ammasso di metallo.Era l'11 luglio 2000, ricordo bene quel giorno: c'era un caldo secco incredibile. L'enorme fardello, doverosamente indossato per motivi di sicurezza, mi copriva a tal punto, che con l'alta temperatura della stagione mi sembrava mancasse l'aria per respirare. Subito sono stato attratto dal suono della parlata russa e spesso cercavo di intrufolarmi nel gruppo dei colleghi, durante la pausa, attento a quelle note quasi volessi intendere cosa dicevano. Nulla, proprio nulla era possibile, ne capire ne immaginare di cosa parlassero, ma non importava: amavo la tonalità dei suoni delle parole. Bella gente, orgogliosa, onesta, non un briciolo di malizia, forti lavoratori, duri i lineamenti, molto marcati dal duro lavoro e dal clima rigido. Ho trascorso un lungo periodo con numerosi colleghi, gomito a gomito molte ore della giornata, per molti giorni. E'facile strappare loro un sorriso: basta aprirsi e sorridere per primo, cercare di rendere l'argomento più positivo possibile, abituare la persona che ti sta di fronte ad usare con facilità la parola (DA); ecco che il sorriso affiora da quei volti rugosi ed induriti dall'aria calda e secca dell'estate e fredda, pungente dell'inverno. Mi piaceva moltissimo il passamano dei semini di girasole durante la giornata, quasi che spiluccare quei piccoli semi neri, alleviasse la fatica del lavoro quotidiano. Ero sempre fra loro ed il primo, rispettosamente servito. Come posso dimenticare i primi contatti con quel gruppo di persone che avrebbe fatto parte del mio Team? Piccole presentazioni con tutti, anche con persone semplici e più timide; cercavo di affiancarmi a loro, sfidando a volte la loro riservatezza. Con il trascorrere del tempo l'amicizia si rafforzava, sembrava che quelle due parole in croce scambiate durante le ore di lavoro fossero sufficienti per sigillare un patto di amicizia. Non sempre era richiesto l'aiuto dell'interprete, quasi volessimo tenere un discorso riservato a due,ci bastava poter comunicare in qualche modo. Non che ci si capisse del tutto veramente, perché ero convinto che bastava un sorriso in più e una parola in meno, per essere in armonia. Spesso la pausa- caffè rafforzava, con la conoscenza di nuove parole, la sicurezza e la fiducia reciproca. (Spasibo), la prima parola che ho imparato; mi piace molto la parola "Grazie" e mai mi stancherò di dirla a chiunque e sempre. Anche l'altra che accompagna facilmente alla prima "Pojaluista", prego o per piacere. Ecco, loro rimanevano stupiti dal fatto che io le usassi così tanto, non è nel loro costume, fare lo stesso.



Algeria, dic 2004.
Un'Oasi di verde nel grande mare di sabbia.





GIANLUCA CHIARENZA
www.aksaicultura.net

 

Gianluca Chiarenza - La nascita di una scuola di italiano nella steppa kazaka
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